OFFLINE/ONLINE Workshop: i nuovi media sono le persone!

Sono passati ormai più di quattro mesi di workshop, tra lezioni teoriche, perplessità diffuse, applicazioni pratiche, videoclip di ogni tipo, musiche sparse, invenzioni e improvvisazioni, dialoghi in rete, piani da fare e da disfare, lavori fatti e rifatti, immagini, video e lampi di genio.

La TERZA F e la QUINTA F del Liceo Artistico Modigliani di Padova, sotto l’illuminata supervisione del Prof. Antonio De Pascale sono arrivati a dare forma, colore e voce a un immaginario vastissimo, esplorato a partire dal semplice gioco dialettico tra Offline e Online, semplice gioco dialettico per esplorare il rapporto tra i giovani, i linguaggi dei media e le nuove tecnologie, in un rapporto sempre più conflittuale e problematico com le istituzioni scolastiche. E’ stata condotta un’analisi critica dell’industria mediatica e di tutto il sistema pubblicitario, oltre ad un uso consapevole dei social network.

L’allegra brigata è stata composta da circa quaranta fortunati studenti, un docente appunto e sei temerari “educatori” sotto la bandiera di Soundscape a darsi il cambio in classe e fuori, dividendosi in maniera piacevole i compiti, gli stimoli da fornire e i feedback da gestire.

In questi mesi è stata data una vera e propria identità online al workshop, facendo mettere in pratica proprio con la promozione su web, alcuni degli strumenti di cui si è parlato durante le lezioni, ovvero la facilità di creare, veicolare, condividere e promuovere contenuti in rete. In questo modo si è fatta esperienza e pratica dell’oggetto in questione (ovvero il social web) utilizzandolo direttamente e comprendendone sul campo funzionalità e possibilità di applicazione.

In grande sintesi  i tre cardini di Offline/Online sono stati:

- Una metodologia per una creatività diffusa
- Il Remix come forma di apprendimento
- La condivisione e l’autoeducazione con i social network

Offline/Online, oltre ad apparire con uno spazio web dedicato su questo blog, ha avuto come punto di condivisione la pagina ufficiale su Facebook , facendo sperimentazione poi con i primi tweet proprio su un account Twitter dedicato e raccogliendo gran parte dei video visti in aula nel canale YouTube. Oltre a questo un indirizzo mail di riferimento e per cavalcare la moda del momento in fatto di social media, ecco anche la geolocalizzaione su Foursquare.

Tutta l’attività si è svolta attorno a 5 tematiche, corredate da case history e video esplicativi, tratti dalla rete o prodotti direttamente dalla redazione di Soundscape, remixando a sua volta altri frammenti pescati in maniera sparsa online.

1) CORTOCIRCUITO
La nostra riflessione parte sempre della musica, sia per il fatto di essere un media privilegiato e autentico esperanto linguistico per le cultura giovanile worldwide, che per il fatto che il circuito mediatico della nostra analisi parte proprio da qui. A partire dagli anni ’50 la musica è diventata visiva, trovando nel videoclip non soltanto la sua forma commerciale privilegiata ma anche un’estensione dal punto di vista della rappresentazione artistica, ampliando la figura del musicista a quella di artista tout court. Il passo è breve dal videoclip all’industria cinematografica, che vede grandi registi cimentarsi nei clip musicali e allo stesso modo cantanti e bands diventare attori di successo, senza contare il business delle colonne sonore. La musica ha reso celebri e  riconoscibili negli anni numerosi film che a loro volta hanno lanciato nello starsystem diversi artisti. Negli interstizi tra musica e cinema si innesta la produzione pubblicitaria, che fa del ritmo narrativo del videoclip e della musica la sua colonna portante, considerando come vicino parente il format del trailer cinematografico, vero e proprio videoclip pubblicitario dall’alto tasso di musicalità, praticamente una sintesi perfetta di questo cortocircuito comunicativo. Guarda il nostro video

2) REMIX / REMAKE
Remix, Remake, Cut-up, Sequel, Cover, Mash up, Citazione, Re-edit: sono tutte pratiche presenti nell’odierna produzione artistica, culturale e mediatica, dove l’elemento di originalità consiste nella risemantizzazione di frammenti musicali, oltre a quelli visivi, per incrociare tra loro nuove pratiche, estrapolate dal normale contesto d’utilizzo o da una particolare destinazione spazio temporale. I giochi e le riletture sono molteplici e variegate. Basta una famosissima canzone per esemplificare questo capitolo…

3) TRENDS
Abbiamo analizzato i luoghi e gli spazi (reali e virtuali) della popolazione giovanile, i linguaggi e i gesti della youth culture contemporanea, in un continuo mix tra stimoli globali e bisogni ed esigenze locali: “La globalizzazione non significa, quindi, solo de-localizzazione, ma presuppone anche una ri-localizzazione, e quest’ultima non può essere praticata come ottuso provincialismo, perché muta il quadro di riferimento nel quale deve mostrarsi il significato della dimensione locale. Subentra la costrizione a ri-localizzare nel contesto globale tradizioni de- tradizionalizzate, in uno scambio, dialogo, conflitto translocale“.

4) DIGITALE
La cultura digitale ha sommerso la nostra società, la convergenza multimediale e lo sviluppo tecnologico sono stati velocissimi, creando un distacco comunicativo e ed emotivo tra le generazioni. I nuovi media, il web 2.0, i social network, l’istantaneità e la condivisione delle informazioni hanno modificato le strutture sociali, culturali ed economiche. C’è bisogno di prendere coscienza di questi cambiamenti, trovando in questi nuovi strumenti le applicazioni e gli usi migliori.
Leggi anche l’articolo di approfondimento.

5) VIRALE
Come perfetta sintesi dei temi precedenti, il messaggio pubblicitario e tutto il mondo della comunicazione tradizionale, dopo aver dominato nell’industria mediatica per decenni, si sono visti pian piano soppiantati dalle nuove tecnologie e dai nuovi media. Nell’epoca del “user generated content” e dei social media, sono ora le persone a diventare media, con il web che ha democratizzato dinamiche e ruoli, mandando in crisi (o costringendo alla rivoluzione) i colossi del settore a causa dello sviluppo e del successo di forme di marlketing non convenziomale, dal viral al guerrilla marketing, passando per pratiche come tribal marketing e crowdsourcing.

Bisogna uscire dagli spazi tradizionali per seguire le persone all’interno della loro vita, con azioni virali, interstiziali (o meglio ancora “vivistiziali“), bisogna essere situazionisti, sapere leggere il presente e le sue regole. Bisogna uscire allo scoperto e seguire la regola aurea di questo marketing postmoderno: “andare a pescare dove stanno i pesci“.

Proprio in questo ultimo capitolo arriviamo a chiudere il cerchio è a comprendere il senso del nostro gioco dialettico che è stato alla base dell’intero workshop e citiamo con grande piacere le parole illuminate del nostro collega di Young Digital Lab, Michele Polico:

“Online e offline sono la stessa cosa sia dal punto di vista concettuale che della pianificazione della comunicazione aziendale. Nè per le persone né per le azienda esiste più una vita online separata da quella offline, e viceversa, né si può ancora pensare ad una identità reale diversa da quella digitale. Online e offline si condizionano e integrano in modo sempre più organico, tanto da dovere essere considerati, al pari dello Yin e dello Yang, due componenti indispensabili del mondo attuale, intrecciati al punto da non potere essere analizzati in tempi e modi separati. Con la diffusione del mobile Web, infatti, Internet ha smesso di essere quell’ambiente al di là dello schermo in cui le persone si siedono qualche ora al giorno, per diventare semplicemente una nostra estensione: della nostra memoria, della nostra conoscenza e coscienza, delle nostre capacità e delle nostre relazioni”.

I lavori pratici sono stati poi sviluppati e raccolti in quattro principali aree tematiche, i ragazzi hanno elaborato diverse riletture di opere artistiche e di spazi quotidiani, cercando un facile gioco con l’iconografia del mondo online, andando poi ad indagare su quella che è la realtà scolastica odierna e lasciandosi andare, anche se con pacata ironia, in una sorta di satira politica e generazionale. Sono state realizzate gallerie fotografiche, gif animate e videoclip, performance e interviste, utilizzando in parte strumenti e conoscenze già acquisite e in buona parte approcciandosi a strumenti e mezzi poco o per nulla conosciuti.

GUARDA I LAVORI FINALI DEL WORKSHOP

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